Sentenza della Corte d’Appello di L’Aquila su un caso di malasanità seguito dallo Studio Legale Colletti sin dal 2013 e conclusosi solo recentemente dopo una sentenza negativa del Tribunale di Pescara, successivamente completamente riformata dalla Corte d’Appello che ha deciso un risarcimento di oltre 600.000€ nei confronti dei figli della paziente deceduta.
La storia riguardava una donna di 79 anni che si sottoponeva ad una procedura termoablativa del Nodo atrioventricolare (Nav) e alla rimozione dell’introduttore venoso femorale destro. Durante tale procedura, il personale sanitario, per un errore relativo agli inserimenti del catetere, aveva provocato una la lesione iatrogena sull’arteria femorale della paziente.
Tale lesione, è stato riconosciuto, aveva contribuito alla morte della donna, avvenuta dopo circa un mese di ricovero. Negligenze, è stato accertato, vi sono state anche nei controlli post-operatori, in quanto il personale sanitario si è accorto solo con estremo ritardo della lesione causata.
Avviata l’azione contro la Asl di Pescara, in primo grado il Tribunale aveva ritenuto di escludere che la condotta dei sanitari fosse stata rilevante per l’aggravamento della condizione della paziente e per il successivo decesso, respingendo la richiesta di risarcimento. L’avvocato Colletti, per conto dei suoi assistiti, ha poi presentato appello. E’ stata quindi eseguita una nuova Consulenza tecnica d’ufficio, che ha dato pienamente ragione alle istanze avanzate dai familiari. La Corte d’Appello dell’Aquila ha così ribaltato la sentenza di primo grado, disponendo il risarcimento in favore dei familiari per oltre 600mila euro.
Questo caso dimostra l’importanza di farsi seguire da Avvocati e consulenti esperti della materia poiché, grazie all’esperienza ultradecennale, siamo riusciti ad ottenere dalla Corte di Appello una nuova Consulenza Tecnica d’Ufficio che ha completamente ribaltato quella disposta dal Tribunale di Pescara.